La storia ci insegna che tutte le novità scientifiche debbano sconfiggere anche i muri dello scetticismo, ostacoli morali e soprattutto economici. Una malattia diventa un business e chi ne scopre la causa è costretto a battersi contro tutte queste difficoltà, possedendo come armi la propria forza d’animo e prove scientifiche inconfutabili, teorie che divengano leggi inattaccabili per coloro i quali cerchino di metterle in dubbio.

Obiettivi

Le finalità della ASSOCIAZIONE EMMANUELE sono filantropiche, educative, letterarie e di ricerca scientifica. L' Associazione Emmanuele ha le seguenti missioni: sostenere la ricerca scientifica, vagliare e raccogliere dati informativi utili per migliorare e mirare le cure e attuare sforzi per capire e diffondere l’opera del ricercatore indipendente Signor GIOVANNI PUCCIO



AVVISO AI LETTORI


Questo blog è realizzato con l'unico e nobile scopo di diffondere i principi e la pratica di Giovanni Puccio, studioso e consulente scientifico eziopatologico. Presidente dell' Associazione per la libera Ricerca Scientifica "Emmanuele".

L'Associazione invia GRATUITAMENTE tutte le informazioni e il protocollo personalizzato per la cura.

Scrivi a: emmanuele.ars@hotmail.it


COS'È LA NAGALASE?

La nagalase è un enzima prodotto dal NOSTRO organismo, implicato nel catabolismo del glicano (i glicani sono polisaccaridi ovvero carboidrati complessi che, insieme alle proteine o ai lipidi presenti nelle membrane cellulari, costituiscono glicoproteine e i glicolipidi di membrana).
Studi recenti hanno confermato il ruolo svolto dai glicani nella conformazione fisica e biologica delle glicoproteine come pure sulla relazione fra deformazione strutturale dei glicani della superficie cellulare e la conversione maligna delle cellule tumorali. La nagalase può quindi trasformare il GcMAF in una forma inattiva che non può essere più utilizzata dal sistema immunitario come sostanza di segnalazione.

Come iniziare la Terapia C.R.A.Pu




Emmanuele
Associazione per la Ricerca Scientifica
Via Cavour, 9 - 90133 Palermo (Italia) | C.F.: 97187000829

Tutti gli studi di G. Puccio sono diffusi tramite il web, presentati durante congressi internazionali, a disposizione di medici e scienziati. Al fine di tutelare la paternità delle scoperte, evitare un uso poco etico delle stesse, ed eventuali speculazioni sono stati registrati, con deposito in Tribunale e Prefettura.



LA TERAPIA C.R.A.Pu.
[Complementare Riducente Antidegenerativa Puccio]

È una terapia complementare che va modulata sul paziente, in base allo status clinico (stabilito attraverso gli ultimi esami clinici e l’anamnesi), non ha effetti collaterali e va seguita sotto controllo medico. La C.R.A.Pu. non ha una durata specifica, poiché il paziente dovrà eseguirla finché non saranno stati raggiunti gli obiettivi prefissati: riequilibrio del sistema, riattivazione del sistema immunitario-linfocitario. Le prime indicazioni verranno date, di seguito, per un periodo di 45-50 giorni in cui abbiamo individuato due fasi, dopo le quali il paziente dovrà effettuare delle indagini cliniche. La Terapia orale non dovrà essere comunque interrotta salvo disposizioni mediche differenti. Non trattandosi di un protocollo massivo, la C.R.A.Pu. è modulata sul paziente e modificata secondo le risposte dell’organismo e le indagini cliniche a cui periodicamente si sottoporrà. Il paziente può decidere di intraprenderla come unica terapia o affiancandola alle terapie ufficiali. La nostra Associazione fornirà informazioni scientifiche, testi e documenti, che possano far comprendere al paziente reali rischi e potenzialità di ogni trattamento, al fine di fornirgli strumenti validi per compiere una scelta secondo coscienza e conoscenza.

Come iniziare la C.R.A.Pu.

Inviare alla mail emmanuele.ars@hotmail.it nome cognome, patologia e città- l’associazione vi invierà una Scheda Status con una tabella di esami che dovete indicare. Questi dovranno essere rispediti all’Associazione insieme al bollettino di adesione ( quota libera ), necessaria visto il trattamento di dati personali e sensibili, mediante bollettino postale o bancario (intestato a: Associazione Emmanuele per la Ricerca Scientifica; causale: contributo per la ricerca.
C/C POSTALE: 51331064  IBAN: IT15· Cin/G· Cab/07601· Abi/04 6000 0005 1331 064).

Alla ricezione del materiale verrà inviata la Terapia personalizzata, da somministrare per 45 giorni  (i primi 20 gg parte orale+flebo, dai 20 ai 45 gg solo l’orale che non dovrà mai essere interrotta) dopo i quali saranno richiesti esami di controllo per valutare la risposta dell’organismo ed eventualmente apportare modifiche al trattamento.

NON È UNA CURA FAI DA TE. INFORMARE IL PROPRIO MEDICO E STABILIRE UN RAPPORTO SANO

Occorre mettere a conoscenza il proprio medico curante o specialista dell’intenzione di iniziare la C.R.A.Pu. che può essere anche complementare al trattamento oncologico (è una scelta del paziente). Durante tutta la fase noi forniremo documenti, testi scientifici, che siano uno strumento di conoscenza e consapevolezza della malattia e di tutti i meccanismi terapeutici. Il primo passo è combattere la disinformazione e spingere il paziente a instaurare un equilibrio con il proprio medico e la propria famiglia: punto fondamentale per avere un atteggiamento corretto nei confronti della patologia e del percorso terapeutico. È assolutamente necessario informarsi e pretendere dal medico chiarezza e spiegazioni. Il paziente deve pretendere rispetto, non deve essere ridotto a mero numero da statistica, ma valutato nella propria interezza emotiva e affettiva.

IL MEDICO PUÒ RIFIUTARSI DI APPLICARE LA TERAPIA E IMPEDIRMI DI INTRAPRENDERLA?

Spesso ci troviamo di fronte situazioni del genere ed è questa la prima domanda che dobbiamo affrontare, soprattutto nei casi in cui i pazienti decidono di non intraprendere trattamenti terapeutici ufficiali.
La Terapia C.R.A.Pu. non necessita di alcuna autorizzazione o prescrizione medica.
Il paziente che deciderà di sottoporsi alla Terapia C.R.A.Pu dovrà semplicemente mettere a conoscenza il proprio medico curante e\o specialista e sottoporgli il trattamento terapeutico. Il paziente dovrà continuare a eseguire i normali esami di controllo, confrontandosi sempre con lo specialista e interfacciandosi con la nostra Associazione. A supporto di quanto detto vi invitiamo a leggere la circolare ministeriale che autorizza l’impiego di medicinali per indicazioni terapeutiche diverse da quelle autorizzate.
Purtroppo spesso il paziente tende a derogare al professionista la responsabilità delle proprie scelte, e dunque della propria vita, sia per dinamiche di paura (della morte, di inimicarsi il proprio medico, di ostruzionismo, etc.) che di subcultura radicatasi in questi anni. Il medico è obbligato a rispettare la scelta del proprio paziente, non sottraendosi dal seguirlo e supportalo, sia quando deciderà di non sottoporsi ai trattamenti terapeutici ufficiali che di intraprenderne degli altri (supportati scientificamente e non dannosi), e in maniera complementare e in maniera esclusiva.

CIRCOLARE MINISTERIALE CHE AUTORIZZA LIMPIEGO DI MEDICINALI, NELLAMBITO DEL
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE, PER INDICAZIONI TERAPEUTICHE DIVERSE DA QUELLE AUTORIZZATE.
Nonostante non occorra autorizzazione alcuna per la somministrazione della C.R.A.Pu. spesso i pazienti si trovano ad affrontare un muro di preconcetti e difficoltà poste dai terapeuti che non approfondiscono il trattamento e risultano assolutamente ostili. Vi è però una circolare ministeriale che autorizza i medici a poterla eseguire (come spesso è accaduto) all’interno degli ospedali. Dovere del medico è agire secondo “scienza e coscienza” nel bene dell’individuo, come anche si può leggere in una sentenza della Cassazione (Sezione IV penale – Sentenza n.13746-11 – responsabilità medica), dunque scegliendo la terapia più adatta, approfondendo spunti e studi che potranno servire a tale scopo. Dovere del medico è quello di aggiornarsi su nuovi metodi e ricerche implementando la propria formazione. In Italia, grazie anche all’opera di informazione e denuncia che abbiamo portato avanti in questi anni, esistono svariati corsi di informazione, formazione e aggiornamento per i medici.


Obiettivo della Terapia C.R.A.Pu.

L'ammalato di cancro è sotto stress ossidativo. Obiettivo della nostra terapia è il riequilibrio del sistema ristabilendo il giusto rapporto riducente/ossidante, applicando una terapia riducente come la C.R.A.Pu. che combattendo il concetto di protocollo massivo, viene modulata sul paziente e modificata via via secondo le risposte del suo organismo. Si agirà sull’eliminazione della causa che ha generato la patologia per poi concentrarsi sulla massa e i danni causati all’organismo, stimolazione del sistema immunitario-linfocitario, riequilibrio del sistema. Nel cento per cento dei casi si otterrà un miglioramento della qualità della vita.

La Terapia C.R.A.Pu.: somministrazione, fasi e obiettivi:

1. PRIMA FASE | primi 45 giorni
Applicazione della Terapia C.R.A.Pu. per 45 giorni | 20 giorni di terapia orale + flebo (da applicare sempre alla stessa ora, ossia ogni 24 ore); dal 20° giorno occorre continuare la sola Terapia orale.
Obiettivi | Eliminazione della causa che ha causato lo stress ossidativo e quindi lo squilibrio cellulare.
Miglioramento della qualità della vita con eliminazione della cachessia e attivazione del sistema immunitario-linfocitario. Se dopo aver eliminato la massa il sistema immunitario rimane attivo non vi sarà la recidiva.
2. SECONDA FASE | dopo i 45 giorni
Esami dopo i 45 giorni | la terapia orale non va sospesa, occorre sempre tenersi in contatto con la nostra Associazione per monitorare il paziente ed eventualmente suggerire modifiche al trattamento. Occorre eseguire una PET/TC corporea totale per sapere quante lesioni sono presenti nell’organismo.

Terapia C.R.A.Pu. in soggetti che eseguono chemio e\o radioterapia

Se la Terapia C.R.A.Pu. viene applicata in soggetti che hanno intrapreso o intendono intraprendere cicli di chemio e\o radio l’effetto della Terapia è limitato al solo supporto dell’organismo ed eliminazione della causa.
Chemioterapia: pericoli e danni, alcune informazioni |
Leggendo questo studio redatto dall’Istituto Superiore di Sanità che in maniera indiretta ha ‘dovuto’ valutare la pericolosità degli antiblastici, stilando anche una lista:
‘Esposizione professionale a chemioterapici antiblastici: rischi per la riproduzione e strategie per la prevenzione’
Somministrazione | 
La Terapia C.R.A.Pu. in soggetti che non stanno eseguendo nell’immediatochemio o radio deve essere applicata come indicato sopra: 20 giorni di terapia orale+flebo dopo i quali occorre sospendere la flebo e continuare quella orale. Dopo il 45° giorno eseguire gli esami di controllo.
Tenersi sempre in contatto con il proprio medico e la nostra Associazione. Per coloro i quali invece si stanno sottoponendo a chemio e radio il trattamento con flebo va applicato solo per tre giorni consecutivi e poi sospeso, la terapia orale va sempre continuata. La flebo deve essere eseguita tre ore dopo l’applicazione della chemioterapia, quando il suo effetto decade, al fine di proteggere il sistema e limitare i danni che questa può causare ai tessuti.
Obiettivi |
Eliminazione della causa che ha causato lo stress ossidativo e quindi lo squilibrio cellulare.
Miglioramento della qualità della vita con eliminazione della cachessia e attivazione del sistema immunitario- linfocitario.
Supporto all’organismo al fine di arginare, ove possibile, i danni al sistema biochimico, sperando di recuperare sui quelli causati al sistema mitocondriale. In alcuni casi i pazienti che si sono sottoposti a cicli di chemio e radio presentano danni paragonabili biochimicamente a ustioni di 3° e 4° grado.
In caso di lesioni attive | 
L’ammalato di cancro è ucciso dalla flogosi acuta cronica: nel suo organismo si attiva una reazione infiammatoria sistemica che conduce alla disfunzione multi organo-SMO. È stato dimostrato che il tumore per crescere ed espandersi deve acidificare i tessuti e infiammarli.
LE LESIONI ATTIVE, dunque, indicano che la chemioterapia\radioterapia ha causato danni al sistema biochimico, la cellula neoplastica è diventata chemio-resistente. In questo caso la sola Terapia C.R.A.Pu. risulta insufficiente perché pur rallentando la crescita della massa neoplastica (e bloccando le metastasi) non riesce a recuperare sulle lesioni, dunque, occorre individuare e intraprendere una strategia differente, come la decalcificazione e disinfiammazione dei tessuti. Innanzitutto si deve valutare l’entità dei danni al sistema biochimico attraverso un’indagine biochimica, con esami che valutino i parametri di LDH, neutrofili e sottopopolazione linfocitaria, funzionalità renale ed epatica, con annesso emocromo. La strategia da intraprendere punta su: decalcificazione dei tessuti neoplastici, senza il pericolo di creare frammentazione cellulare. 
Possibilità che si stanno valutando con ottimi risultati:
LASER TERAPIA AD ALTA ENERGIA
(HILT) che permette al sistema immunitario di riconoscere la cellula tumorale e distruggerla senza danneggiare le altre. L’utilizzo del bicarbonato di sodio, come antiacido (che sta sperimentando l’Istituto Superiore di Sanità), per decongestionare i tessuti e bloccare la crescita della massa che è in acidosi, ma soprattutto rendere attaccabile dal sistema immunitario la cellula neoplastica.

Come limitare i danni da chemio e radio terapia

Test del DNA (o chemiosensibilità) per evitare intossicazione cellulare | È a carico del servizio
sanitario, per stabilire la tollerabilità del trattamento oncologico (si legge in uno studio dell’Università di Pisa: «Un’elevata percentuale di pazienti non risponde al trattamento, mentre gli effetti collaterali dei farmaci possono essere molto gravi. La variabilità della risposta farmacologica rimane quindi uno dei problemi più rilevanti del trattamento delle neoplasie»). Test eseguibile a Roma.
Monitorare i livelli di LDH e neutrofili | Nel caso di variazioni oltre la norma il medico deve
obbligatoriamente sospendere il trattamento oncologico (chemio e\o radio) per fare rientrare i valori nei giusti parametri:
LAUMENTO DI LDH indica un danneggiamento degli organi (chemio o radio);
LAUMENTO DEI NEUTROFILI indica una presenza eccessiva di perossidi che causano la Sindrome multiorgano.
Se la massa è stata eliminata con la chemio e non si è attivato il sistema immunitario, anche dopo anni abbiamo la recidiva con focolai sparsi in tutto l’organismo dove la chemio ha fatto delle abrasioni.
In caso di recidiva accertata | attraverso la tac e i marcatori tumorali consigliamo di sottoporsi a
un’indagine accurata: pet e biopsia. Potrebbero anche non esserci metastasi.

Chi siamo

Movimento per l’informazione e la divulgazione scientifica senza fini di lucro, fondato a Palermo nell’ottobre 2003, per tutelare le scoperte scientifiche di Giovanni Puccio. Ricercatore privato specializzato nell’eziopatogenesi delle malattie, ha condotto studi e ricerche suscitando l’interesse e il plauso di eminenti studiosi a livello internazionale. I suoi studi, già a partire dai primi anni ‘90, diffondono la cultura degli antiossidanti, insistono sui processi ossido-riduttivi cellulari, sull’immunodepressione e sull’importanza di riequilibrare il sistema organico attraverso una terapia riducente: la Terapia C.R.A.Pu. (Complementare Riducente Antidegenerativa Puccio), ‘protocollo dinamico e individuale calibrato sulla persona’. La C.R.A.Pu., diffusa a livello internazionale, viene somministrata da diversi medici, talvolta
in strutture ospedaliere, ma non ha ancora ottenuto l’ufficializzazione. Da quasi 20 anni continuiamo a combattere per informare la gente, tutelare il diritto di cura e quello alla vita. Interrogazioni parlamentari e lettere di comitati cittadini al Governo rimangono ancora senza risposta. Parte del nostro lavoro è teso alla sensibilizzazione della popolazione circa i rischi collegati a una cattiva informazione in ambito medico-scientifico: errori medici, farmaci nocivi e protocolli terapeutici ‘inappropriati’ e massivi.

MISSIONE  [LOTTIAMO PER…]

Far riconoscere e approvare: la Terapia C.R.A.Pu. | screening di prevenzione (si potrebbe individuare la malattia prima che si conclami e agire con terapie non invasive) e screening di controllo messi a punto da Puccio.
Fondare un Centro di Ricerca per Malattie Rare al fine di supportare gli studi e le ricerche che, nonostante tutte le difficoltà e i limiti che si affrontano, hanno condotto a un decisivo passo avanti nell’approccio a malattie quali CANCRO, SLA, AUTISMO (testimonianze che il Governo nazionale continua però a ignorare, senza mai pronunciarsi con chiarezza in merito agli studi di Puccio e le sue richieste)
Combattiamo per la diffusione di una corretta informazione convinti che la conoscenza in mano a ogni singolo individuo possa essere lo strumento di una vera rivoluzione culturale e il primo passo verso una società in cui l’individuo smetta di essere un numero da protocollo e ottenga rispetto per la propria vita.
Alcuni cittadini si battono al fianco di Puccio affinché il Governo ne riconosca gli studi e supporti le sue ricerche con la costituzione di un Centro di Ricerca per Malattie Rare. Alcuni genitori di bambini affetti da autismo, si sono costituiti nel Comitato ‘Un Passo Avanti al Mondo’, a seguito dei risultati che i propri figli hanno ottenuto con la somministrazione, talvolta ospedaliera, sotto controllo medico della Terapia C.R.A.Pu.

GIOVANNI PUCCIO |
[inizi e breve storia]
È da un dolore comune a tanti che nel 1992 nasce la storia di Giovanni Puccio. Durante i novanta giorni di agonia della propria madre, affetta da adenocarcinoma della colecisti, Puccio iniziò a muovere i primi passi nell’oncologia e ben presto in oltre sedici discipline: dalla microbiologia alla veterinaria, dalla biologia alla farmaceutica, dalla chimica organica all’immunologia, rimanendo un outsider. La domanda da cui si originano i suoi studi e le sue intuizioni fu: Cos’è il cancro?, cercando di risalire ai processi chimico-organici e alle cause iniziali alla base del processo degenerativo. Partendo dagli studi di Bonifacio, percorrendo i punti fondamentali dell’oncologia sperimentale, le ricerche del professore Steven Rosenberg sulla presenza di batteri nello stomaco, le pubblicazioni di Metus e Bonvicini sul GHS, teorie e trattati medico-scientifici, seguito e comparato la situazione clinica di 100 pazienti affetti da carcinoma, iniziò a strutturare le proprie ipotesi in uno studio di oltre mille pagine, dal titolo, ‘Eziopatogenesi del cancro’, nel quale espone la propria teoria sulle cause relative allo squilibrio elettrochimico cellulare che sarebbe implicato nell’insorgenza di patologie degenerative, quali il cancro.
Nel 2001 una interrogazione parlamentare chiese la possibilità di riconoscere le scoperte di Puccio, avviare trial clinici per verificarne l’attendibilità e dimostrare la presenza di batteri enterofermentanti e acido-resistenti all’interno dello stomaco (al fine di valutarne i meccanismi di azione-reazione nello sviluppo del cancro). Nel 2003 fonda Emmanuele, Associazione per la Ricerca Scientifica che oltre a richiedere il riconoscimento dei propri studi, si batte per il diritto di cura e per la ricerca nel campo delle malattie rare.
Da anni la terapia C.R.A.Pu. (Complementare, Riducente, Antidegenerativa, Puccio) viene somministrata a pazienti affetti da patologie degenerative, anche all’interno di strutture ospedaliere, ma senza che venga riconosciuta e nel più assoluto silenzio-assenso. Antesignano nello studio dello stress ossidativo, degli antiossidanti, del cancro, dell’autismo, Puccio ha inoltre individuato una serie di esami di controllo, ma soprattutto preventivi che permetterebbero di agire sull’organismo in squilibrio prima che la patologia venga conclamata. I suoi studi sono stati presentati a congressi internazionali di medicina, hanno attirato l’attenzione del mondo scientifico, e sono stati ripresi da diversi scienziati e studiosi a livello internazionale. Nonostante gli innumerevoli casi clinici e i risultati positivi ottenuti in questi anni, non si è ancora giunti all’ufficializzazione. Movimenti cittadini costituiti in questi anni combattono al fianco di Puccio.
Nel settembre 2010, un’importante conferma agli studi di Puccio si ha proprio da parte dell’ISS, che comunica di stare avviando cinque trial clinici basati su un’alternativa alla chemioterapia. Nel comunicato stampa in oggetto si parla di ‘nuove strategie antitumorali’, ‘microambiente acido’, ‘inibitori della pompa protonica per inibire la crescita della massa tumorale, ‘alternative alla chemioterapia’, ‘accumulo di acido lattico, dovuto al metabolismo tumorale… punti cardine degli studi di Giovanni Puccio che già nel ’98 (all’interno dell’Eziopatogenesi del cancro) parlava di ciò che oggi l’Istituto di Sanità propone come uno studio proprio e innovativo. È oltraggioso quello a cui si assiste, alla luce degli incontri che negli anni la nostra Associazione ha avuto con i vari Governi e i ministri di Sanità che si sono succeduti (vedi interrogazione parlamentare del 2001; le lettere e i documenti che testimoniano come negli anni si sia richiesta più volte la sperimentazione ufficiale della terapia e la riproduzione di quegli esperimenti con cui Puccio avrebbe individuato i batteri enterofermentanti e acido-resistenti presenti nello stomaco che, a suo avviso, sarebbero implicati nei processi che causano patologie degenerative).
L’unica lettura possibile è chiedersi se l’ISS stia tentando di salvare il salvabile. Occorre non sottovalutare peròcome questa possa essere una crepa in un sistema lobbistico che inizia, finalmente, a cedere.
Nonostante le difficoltà e gli ostacoli incontrati in questi anni, Puccio ha continuato i suoi studi ottenendo diversi successi, grazie alla propria capacità di fendere i rigidi tessuti accademici, proponendo un approccio multidisciplinare alla ricerca scientifica, insistendo sull’importanza di agire sulla causa della malattia piuttosto che sull’effetto, e proponendo una serie di esami capaci di monitorare lo status del paziente, ma soprattutto di individuare le patologie nella loro fase iniziale.
La Terapia C.R.A.Pu., con tutte le annesse scoperte e intuizioni scientifiche, è stata divulgata a partire dal 1998, attraverso vari canali, sia all’interno della comunità scientifica, che delle istituzioni (vedi interrogazioni parlamentari e continui incontri con ISS, i vari governi nazionali e regionali), che della cittadinanza. Scopo di Giovanni Puccio è quello di divulgare le proprie scoperte e metterle a disposizione di tutti. Scopo della nostra Associazione è richiedere il riconoscimento dei sui studi, ottenere la creazione di un Centro di Ricerca sulle Malattie Rare. In questi anni abbiamo combattuto la disinformazione scientifica, nel tentativo di scardinare il sistema di lobby e interessi che hanno trasformato l’individuo in numero da protocollo; promosso una cultura della ‘ricerca e indagine scientifica’ partendo dalla causa. Il vero cancro è la disinformazione, l’interesse economico. La C.R.A.Pu. è la sintesi di tutto questo percorso, una terapia flessibile in continua evoluzione che affianca altre terapie e si arricchisce di nuove scoperte.
Una terapia complementare che deve essere applicata sotto controllo medico e non in maniera fai da te.
Ogni indicazione inserita in questo protocollo è supportata da documentazione fornita ai lettori. Il nostro lavoro è speso per il riconoscimento e il rispetto della libertà e della scelta di cura, per tale ragione non orientiamo la scelta terapeutica, ma forniamo indicazioni per una corretta valutazione che alla base abbia la consapevolezza delle cause, degli effetti, delle possibilità, dei vantaggi e dei svantaggi di una terapia.