Nel
2012 sono 364 mila i nuovi casi e 175 mila i decessi.
Il fatto stesso che Veronesi è vegetariano fa capire che lui sapeva tutto così come
l'Istituto Superiore di Sanità che riscopre, dopo 80 anni, che
bloccando l'acidità si può curare il tumore.
Presentata
oggi al Ministero della Salute la 2ª edizione del volume “I numeri del cancro
in Italia”, che contiene le stime per l'anno in corso. Il lavoro, redatto da
Aiom e Airtum in collaborazione con il Ccm del Ministero stesso, potrà essere
uno strumento a disposizione di cittadini e istituzioni.
26 SET - 175 mila decessi solo nel 2012, 500 al giorno. 364 mila i nuovi
casi per l'anno corrente, 1000 le nuove diagnosi ogni 24 ore. Queste sono solo
alcune delle stime contenute nella seconda edizione del volume “I numeri del
cancro in Italia”, frutto della collaborazione tra Aiom (Associazione Italiana
di Oncologia Medica) e Airtum (Associazione Italiana Registri Tumori),
presentato oggi a Roma in una conferenza stampa al Ministero dell Salute alla
quale ha partecipato anche il Ministro Renato Balduzzi. Il volume è
dedicato a Marco Venturini – ex presidente Aiom, forte sostenitore del
progetto scomparso appena un anno fa – ed è stato realizzato con il
contruìibuto di tutte le oncologie italiane (oltre 300) e i 37 Registri tumori
presenti sul territorio.
Si tratta del primo strumento capace di dare questi dati in tempo
reale. Dati che diventano mezzo di pianificazione e programmazione a
disposizione delle oncologie degli ospedali, delle regioni e delle istituzioni
tutte.“Non è un caso che la sede di presentazione di questo volume, redatto da
Aiom e Airtum in collaborazione con il nostro Centro per la prevenzione e il controllo
delle malattie (Ccm) sia proprio il Ministero della Salute”, ha commentato
Balduzzi. “Anche il Ministero infatti è partecipe dello sforzo che ha portato a
questo risultato: non esistono molti esempi al mondo di dati oncologici offerti
in tempo reale, per i decisori e per la popolazione. Oltre ai dati stessi,
anche questo conferma l'eccellenza dell'oncologia italiana capace di
conoscersi, e di metter insieme prevenzione, cura e analisi”.
A maggior ragione visto che seppure il trend per sopravvivenza sia
positivo, e i numeri relativi alla mortalità in costante diminuzione
per alcune neoplasie, il cancro rimane insieme alle malattie cardiovascolari
una delle patologie killer del nostro tempo. I nuovi casi di tumore maligno
saranno infatti 364 mila (202 mila uomini e 162 mila donne), e il tumore del
colon-retto sarà il più frequente con 50 mila nuove diagnosi, seguito dal
carcinoma della mammella (46 mila), del polmone (38 mila) e della prostata (36
mila). Tra gli uomini il vero killer sarà il cancro al polmone, causa del 27%
dei decessi per tumore nella popolazione maschile e che si conferma anche al
primo posto complessivamente per la mortalità (34.500 i decessi stimati),
mentre per le donne il più rischioso rimane quello al seno (16%). I pazienti
saranno in generale un terzo più numerosi al nord (+30%), differenza
probabilmente imputabile a cause riconducibili, ad esempio, a stili di vita
scorretti, o alla maggiore esposizione a fattori cancerogeni.
Ma nel complesso del Paese stanno migliorando le percentuali di guarigione: il
61% delle donne e il 52% degli uomini è vivo a cinque anni dalla diagnosi,
soprattutto per tumori frequenti come quello del seno (87%) e della prostata
(88%). Tutto ciò è da ricondurre sia alla più alta adesione alle campagne di
screening, che alla maggiore efficacia della terapia. “Chiaramente non si
possono avere facili entusiasmi, perché le patologie rimangono a forte
mortalità – ha specificato Balduzzi – m a la sopravvivenza a cinque anni aumenta
in maniera costante, seppure non in maniera non ancora geograficamente
omogenea. Ora l'importante è riuscire ad assicurare un trend positivo”.
Ottimismo sposato anche da Stefano Ferretti, segretario Airtum. “I
decessi per tumore stimati per il 2012 dal volume oggi presentato sono 175
mila, di cui 99 mila tra gli uomini e 76 mila tra le donne”, ha detto. “Si
tratta chiaramente di un numero ancora molto importante che contiene vari
fattori, ma il dato è in costante calo da molto tempo. Quello dei tumori in
Italia è dunque tutt'altro che un problema fuori controllo, la sopravvivenza
continua a crescere. Per ottenere questo risultato, oltre ad una continua
collaborazione tra istituzioni e chi come noi si occupa di oncologia, servono
anche sforzi innovativi come quello della raccolta in tempo reale dei dati, una
pratica che si scosta dalla normale epidemiologia per diventare uno strumento
che analizza puntualmente i percorsi”.
Soprattutto perché l'aumento della sopravvivenza apre nuove sfide per
chi si occupa di oncologia. “L'incremento identifica una nuova popolazione,
quella dei pazienti guariti e dei lungo-sopravviventi, una fascia di persone
sempre più numerosa che ha bisogni specifici e che dunque necessita della
nostra massima attenzione”, ha aggiunto Carmelo Iacono, presidente della
Fondazione Aiom. “In questo senso il percorso deve svilupparsi in una sorta di
filiera unica, che parte dalla diagnosi precoce, ma che poi può arrivare da una
parte alla guarigione, dall'altra – nei casi più sfortunati – alle terapie che
accompagnano le fasi terminali della patologia”.
Ma il lavoro non è certo finito qui, precisano gli esperti. “Abbiamo
prodotto dati italiani, condivisi e accreditati, frutto di importanti
collaborazioni scientifiche e di un attento controllo della qualità”, ha
commentato ancora Ferretti. “Ma questa è solo la prima tappa, possiamo ancora
aumentare la qualità e la quantità delle azioni condivise”.
Anche perché conoscere questi dati è importante per riconoscere gli sprechi
e limitarli. “Per programmare il sistema sanitario bisogna conoscerlo
e per averne una conoscenza profonda servono dati”, ha spiegato Stefano
Cascinu, presidente Aiom. “Quello che mancava dunque era proprio questo tipo di
pubblicazione, le cui stime potrebbero aiutare a studiare un budget nazionale
per l'oncologia, per ridurre gli sprechi, ad esempio risparmiando sugli esami
che non sono utili e ottimizzando le risorse. In questo senso il lavoro appena
pubblicato non è qualcosa che deve rimanere sulle scrivanie, ma è un progetto
che ha valenza scientifico-sociale”.
E il libro “I numeri del cancro in Italia 2012” non è certo l'unico
strumento che ha valenza in questo senso. “Presto pubblicheremo altri
due lavori interessanti”, ha promesso Carmine Pinto, segretario nazionale
Aiom. “Il primo sono le 27 linee guida sulle principali patologie oncologiche;
il secondo il libro bianco dell'oncologia, nella versione aggiornata al 2012,
una sorta di elenco del telefono dell'oncologia che potrà offrirci una
fotografia dei reparti nel nostro Paese. Una nazione che è ancora fortemente a
macchia di leopardo, ma che pubblicazioni possono aiutare a rendere omogeneo,
puntando a una qualità sempre maggiore del servizio”.
Un progetto – questo – fortemente sostenuto dalle istituzioni, e in
particolare dal Ministero e da Balduzzi, che ha aggiunto a margine della
conferenza stampa: “L'obiettivo è una riorganizzazione del servizio sanitario
che faccia tesoro delle eccellenze e recuperi dove ancora si fa fatica. E di
solito una riorganizzazione di questo genere porta al miglioramento”.
Fonte:
http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=